Alimentazione del cane e del gatto anziani

alimentazione cane e gatto anziano

Alimentazione del cane e del gatto anziani 

Che fare quando il nostro amico comincia ad “ingrigire”?

Oggi abbiamo un’arma in più rispetto al passato. Non si tratta di un medicinale, né di un elisir, ma di una corretta e bilanciata alimentazione del cane e del gatto anziani.

Da oltre sei anni buona parte della mia attività professionale spazia anche in questo settore e a seguito del percorso biennale universitario che sto terminando, conseguirò un titolo che verrà annoverato negli albi della Federazione Nazionale come “veterinario con specifiche competenze”.

Tale titolo equivale ad un Master, in una disciplina recente le cui ricadute stanno molto a cuore ai proprietari di animali domestici.

Alimentazione mirata e durata della vita

In buona sostanza, non esistono segni clinici specifici per dichiarare “anziano” il nostro amico, è possibile invece sostenere che un’alimentazione mirata ha determinato un miglioramento della qualità e della durata della vita, come provano i dati delle società scientifiche, delle assicurazioni e i dati forniti dai cimiteri per animali.

A seguire illustro una mappatura dei punti chiave per interessarvi a questo argomento.

In linea di massima le razze canine sia meticce che di piccola taglia, sono più longeve rispetto a quelle di grossa taglia mentre quelle dei gatti non presentano grosse discrepanze. Se pur con un certo margine di errore, basandoci sulla “carta d’identità”, è possibile sostenere che un gatto come pure un cane di piccola taglia possono esser considerati anziani dopo i dodici anni.

Ad ogni buon conto, è documentato che, in assenza di patologie importanti quali insufficienza renale, cardiaca o epatica, una alimentazione del cane e del gatto anziani se sana e correttamente bilanciata nei suoi tenori, consente di mantenere efficiente e più longevo il metabolismo e, di conseguenza, la vita dei nostri amici.

Le problematiche

Le problematiche che il veterinario nutrizionista più frequentemente riscontra, riguardano la riduzione dell’efficienza degli apparati cardiaco/renale, del sistema udito/vista/gusto, calo delle proprietà cognitivo/comportamentali, alterazioni parodontali e articolari, riduzione della motilità del colon oltre che della digestione delle proteine e dei grassi, per non parlare poi del indebolimento del sistema immunitario .
A queste è necessario dare pronta risposta.

Attenzione però! Un calo della funzionalità non è uno stato di malattia che va affrontato farmacologicamente, piuttosto è meglio intervenire proponendo una dieta adeguata per cani e gatti anziani.

Fatte pertanto le dovute differenze tra il metabolismo del cane e del gatto anziani , (ripeto: in assenza di patologie) possiamo confermare che il cane tende ad ingrassare, mentre il gatto a dimagrire: vediamo come.

Inizialmente nel cane si assiste ad un rallentamento del metabolismo basale per un valore stimato intorno al 20%, al quale segue una riduzione della massa magra corporea e della capacità motoria. Il nostro amico diventa più “poltrone” e sviluppa inevitabilmente una tendenza al sovrappeso, quest’ultima rappresenta la chiusura di un circolo vizioso.

Diversa invece l’evoluzione nel gatto, nel quale assistiamo inizialmente ad una contemporanea riduzione sia dell’olfatto che della capacità digestiva, cause prime del dimagrimento e di conseguenza, al calo dell’efficienza del sistema immunitario, che conduce ad un aumento della suscettibilità alle patologie e infine, all’innesco di tutti quei meccanismi che conducono al decesso.

Errore da sfatare, frequente nell’opinione pubblica, è il famoso adagio “ meno mangi meno ingrassi”. Evitiamo di applicare restrizioni energetiche dando meno cibo, soprattutto nel cane anziano: tale pratica comporta una immediata sproporzione del tenore proteico minimo, base del metabolismo di questi carnivori.

Cosa sapere sull’alimentazione del cane e del gatto anziani

Benché siano concetti difficili, proviamo a semplificare il tutto:
Al cane anziano deve esser garantito un tenore proteico di almeno 45gr/1000Kcal di Energia Metabolizzabile, mentre al gatto anziano, di circa 62,5gr/1000Kcal. I cibi in commercio sono bilanciati nelle proporzioni dei costituenti; diminuendo il quantitativo giornaliero, si innesca uno squilibrio per carenza dei tenori minimi proteici apportati al nostro amico.
Così si incorre da una parte nel temuto blocco del ciclo energetico con tutte le sue conseguenze, dall’altra nella riduzione del corretto funzionamento del sistema immunitario.

Come possiamo quindi mantenere il peso ideale di un soggetto anziano, garantendo tutti gli apporti nutrizionali corretti? Semplicemente intervenendo sul bilanciamento dell’alimentazione.

Si hanno a disposizione due tipi di alimentazione del cane e del gatto anziani: quella casalinga, preferibile perché consente di avere pieno controllo sulla scelta e sulle giuste proporzioni dei costituenti quali grassi, amidi, proteine e fibre, nonché aroma e sapore.

L’altra, quella commerciale, che presenta limiti importanti. Infatti il “mangime senior”, nonostante la dicitura sia approvata dalla legge, è la rivisitazione di un mangime per soggetti adulti, ossia soggetti che hanno necessità nutrizionali diverse dagli anziani. Tali mangimi non risultano idonei né per far dimagrire né tanto meno per tenere in forma cani o gatti anziani.

Sempre in commercio, dalle linee senior, si passa alle linee medicamentose per soggetti che presentano malattie quale l’obesità.
Attenzione a questo punto perché un soggetto sovrappeso, ma non per questo obeso e quindi malato, che ha necessità di esser rimesso “in forma” utilizzando del cibo industriale, ci mette di fronte all’inconveniente di gestire un soggetto sano attraverso cibo studiato per soggetti malati.

I Parametri di cui tener conto per la dieta casalinga

I parametri di cui tener conto nella formulazione di una dieta casalinga per pazienti anziani sono i seguenti:
Calcolo dell’energia totale da somministrare; rispetto dei fabbisogni minimi che prevedono circa 360kcal/100 grammi; mantenimento dei giusti rapporti proteici/lipidici/elettrolitici; scelta di proteine nobili di elevata digeribilità e qualità aminoacidica.

Infatti in questa particolare età diventa fondamentale che vengano dati non quantitativi elevati di proteine, quanto proteine di elevata digeribilità come l’uovo e il pesce principalmente, ma non solamente.

Col tempo i nostri piccoli cani e gatti anziani, come se non bastasse, diventano non solo più esigenti ma perdono progressivamente parte del gusto, pertanto si ricorre anche all’impiego calibrato dei grassi “più gustosi”, giusto quel tanto che basta per aggiungere sapore e invogliarlo a mangiare con appetito. Ecco quindi che i grassi devono essere oculatamente bilanciati per non incorrere in alimentazioni che, contrariamente a quanto sin ora detto e alle nostre intenzioni , farebbero ingrassare.

Sapendo infine che, per stimolare la funzionalità dell’intestino pigro del soggetto anziano, regola base per un buon mantenimento della qualità di vita, bisogna aggiungere fibre al 5-8% della sostanza secca ( ad es crusca o semi di psyllium) bisogna tener presente che questi elementi sottraggono appetibilità alla razione, ed ecco che l’apporto centellinato dei grassi gioca un ruolo fondamentale.

Benessere dell’articolazione

Per il benessere delle articolazioni invece, nel computo dei valori nutritivi, va curato l’apporto di EPA e DHA ( acidi grassi essenziali, conosciuti come Ω 3 e Ω6), altrimenti il cane anziano con le articolazioni dolenti, non solo riduce il movimento, ma tende a peggiorare.

Tali sostanze sono facilmente reperibili e una semplice ricerca su internet vi consentirà di aprire un mondo al riguardo.

Ricordate però che le concentrazioni di tali elementi da somministrare, vanno rapportate al peso metabolizzabile, che non coincide col peso della bilancia!
Tutto questo è ancor più efficace se associato a buone passeggiate.

Infine, per non trascurare la demenza senile, visto che questi pazienti hanno un calo dell’efficacia dei meccanismi che regolano l’assorbimento di zucchero a livello cerebrale, è indicato l’impiego dell’olio di cocco che risulta esser efficace a bassi dosaggi e solo a concentrazioni ben definite e per almeno 20 giorni continuativi.

Ci sono consigli da dare in attesa di un consulto medico per un piano Alimentazione del cane e del gatto anziani specifico?

Visto che ogni paziente è unico, è preferibile contattarmi senza impegno per essere sicuri di non fare passi falsi.  Chiamami ti aiuterò a far chiarezza in ambito sia di nutrizione che di Alimentazione del cane e del gatto anziani oppure scrivimi qui. I miei contatti sono riportati  sia sul mi sito internet  www.veterinariogonzaga.it oppure alla pagina Facebook dedicata.

Se desiderate chiarimenti o particolari approfondimenti non esitate a mettervi in contatto con me.

Nei prossimi giorni  pubblicherò un articolo sulla corretta alimentazione dei cani sportivi e da soccorso, tesa ad evitare errori nutrizionali e favorire la migliore prestazione fisica durante le competizioni cinofile.

Dr Edoardo Gonzaga

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